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RESTAURO PIANOFORTE CARL BOWITZ BÜRGL

Il pianoforte Carl Bowitz è stato donato alla Fondazione Musicale Masiero e Centanin nel 2005 dai fratelli Fontana di Este. Già appartenuto al nonno materno dei fratelli Fontana, Giona Vezzù, che lo aveva acquistato alla fine dell’Ottocento in eccellenti condizioni, alla morte del proprietario non è più stato usato e ha avuto collocazioni diverse alcune delle quali del tutto non idonee alla sua corretta conservazione.

L’interesse storico dello strumento e le considerazioni sulle caratteristiche di originalità delle sue condizioni hanno portato alla decisione di sottoporlo ad un restauro per essere collocato in seguito nel Museo di pianoforti antichi della Fondazione Masiero e Centanin e per essere utilizzato per i concerti pubblici organizzati dalla Fondazione stessa o messo a disposizione per altre organizzazioni concertistiche. All’impegno economico relativo al restauro ha contribuito in maniera determinante la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Tutte le operazioni di restauro sono state seguite dalla Fondazione Musicale Masiero e Centanin.

LO STRUMENTO

Il pianoforte è uno strumento a sei ottave e mezza (estensione CC – g””) dalla struttura interamente in legno, dotato di meccanica viennese senza viti di regolazione. La data di costruzione è collocabile tra il 1830 e il 1840. Le condizioni nelle quali è pervenuto per il restauro erano quanto mai precarie. Lo strumento, sottoposto preventivamente ad una pulitura e disinfestazione, presentava abrasioni, ammaccature e lacune varie nella struttura lignea e nella pregevole lastronatura in noce; in più punti era deteriorato da insetti xilofagi e le gambe e la pedaliera risultavano compromesse dal marciume nella parte inferiore; un attento esame rivelava tuttavia la condizione originale della vernice del mobile, della sua struttura e degli elementi costitutivi l’apparato meccanico. Pur rivelando numerosi interventi di riparazione, alcuni dei quali maldestri, aveva peraltro conservato quasi interamente gli elementi originali e la tavola armonica si presentava integra. I criteri seguiti durante il restauro hanno consentito di conservare quasi tutti gli elementi originali provvedendo solo alla reintegrazione di lacune, alla correzione di riparazioni precedenti con l’ eliminazione di parti sostituite solo se inadeguate, danneggiate o mal funzionanti. Interessanti si sono rivelate in proposito certe riparazioni, alcune usuali e altre inconsuete, che sono state conservate come pure sono state conservate e ricondotte alla funzione originale la maggior parte delle guarnizioni in tessuto prodotte con materiali e procedimenti oggi non più in uso.

Nei casi in cui si è resa necessaria l’eliminazione e conseguente sostituzione di elementi irrecuperabili o l’integrazione di materiali, si è proceduto all’utilizzazione di materiale di recupero appartenente ad altri strumenti della stessa epoca. Tutto ciò ha comportato un dispendio di tempo lavorativo molto maggiore rispetto a quello che sarebbe stato necessario se si fossero sostituiti elementi originali con materiale nuovo.

Il restauro realizzato dalla ditta Tolin di Fosso’ (VE), iniziato nel novembre del 2006, è stato ultimato alla fine del mese di aprile 2007 ed il collaudo ha avuto luogo presso il Museo agli Eremitani di Padova il 16 maggio 2007 con un concerto pubblico il cui programma comprendeva opere di Schubert, Beethoven, Chopin e Weber.

Tutte le operazioni sono avvenute con la collaborazione e la consulenza artistica del Settore Ricerche musicologiche ed organologiche della Fondazione Musicale Masiero e Centanin.

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