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PIANOFORTE A CRISTALLI

Anonimo prima metà del XIX sec.

Ad oggi sono conservati al mondo tre soli esemplari di pianoforte a cristalli.

L’ideazione di questo particolare tipo di strumento ha avuto origine probabilmente da altri strumenti usati a cavallo fra Sette e Ottocento: il Glockenspiel (nel quale lamelle metalliche erano percosse da battenti in legno o altro materiale duro) e la Glassarmonica, i cui corpi vibranti erano bicchieri di cristallo.

Nel pianoforte a cristalli la produzione del suono avviene mediante la percussione di lamelle di cristallo da parte di martelletti, collegati alla tastiera attraverso una meccanica rudimentale.

L’estensione della tastiera è di 4 ottave ma, particolare curioso, la prima ottava presenta le stesse frequenze della seconda.

La forma del mobile presenta qualche motivo di ricercatezza estetica. Pari ricercatezza non si riscontra invece nell’apparato meccanico e nella scelta delle essenze lignee, costituite da rovere (!) per la tastiera e pioppo e abete, non lastronato e tinto per il mobile.

 

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