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OCARINA

L’Ocarina appartiene al gruppo di strumenti a fiato in terracotta comunemente definiti arghilofoni (in quanto costruiti in argilla), conosciuti fin dall’antichità.

Lo strumento deve il suo nome al fatto che somiglia ad una piccola oca (ucareina, in dialetto emiliano), senza testa.

La sua invenzione risale al 1853 e si deve a Giuseppe Donati, musicista dilettante di Budrio in provincia di Bologna.

Dotata di dieci fori per variare l’altezza dei suoni, può, mediante apposite diteggiature, produrre non solo la scala diatonica ma anche tutti gli intervalli cromatici.

Le Ocarine vengono costruite oggi anche con materiali diversi dall’argilla e in varie dimensioni: dalle più piccole, di pochi centimetri, alle più grandi che possono raggiungere mezzo metro di lunghezza.

L’Ocarina ebbe una straordinaria diffusione in tutto il mondo forse per la sua maneggevolezza, il basso costo e la relativa facilità nell’essere suonata da soli o in gruppo.

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